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PALAZZO DUCALE
Una mostra dedicata
all'arte giapponese
Il sole nasce a Genova
Genova è ad oriente. Nelle prestigiose sedi di Palazzo Ducale e del Museo di Arte Orientale “Eduardo Chiossone” è ospitata la più grande mostra di arte e cultura giapponese degli ultimi anni in Italia: Giappone. L’arte del mutamento. L’esposizione è divisa in quattro sezioni: Capolavori dal Museo Chiossone. Stampe e dipinti ukiyo-e, Avvolti nel mito. Tessuti e costumi fra Settecento e Novecento dalla collezione Montgomery, Manifesti d'artista. 1955-2005 e Hiroshima-Nagasaki. Fotografia della memoria.La prima sezione presenta una parte della ricchissima collezione di stampe ukiyo-e del Museo Chiossone, nato dal dono di Edoardo Chiossone, l’incisore genovese che fu chiamato dall’Imperatore del Sol Levante per disegnare la prima carta moneta nazionale successiva all’apertura del Giappone al mondo avvenuta nel 1854 con il trattato di Kanagawa. Egli divenne, durante la sua permanenza a Tokyo, un grande conoscitore ed appassionato di arte giapponese, tanto da collezionare un numero altissimo di stampe, statue e altri oggetti delle varie epoche della storia nazionale. Nacque così, con la donazione alla città di Genova di tutti i pezzi della collezione, il primo nucleo del Museo Chiossone, nel cuore della città. Oltre alle stupende statue presenti all’interno del museo, la raccolta presenta varie stampe e dipinti di epoca Edo (1603-1867), gli ukiyo-e che, per la fragilità dei materiali, carta e seta in particolare, sono esposti raramente al pubblico. Queste opere ci restituiscono una immagine fresca e viva della società giapponese di allora, divisa tra la nobiltà decadente e malinconica dei samurai e la nuova classe borghese dei chonin, mercanti dotati di un profondo spirito di intraprendenza commerciale.
Ecco allora i teatri kabuki e i suoi eroi, i ritratti degli attori nel costume dei personaggi da loro interpretati cui si legavano a tal punto, da essere considerati persone reali. Ecco le donne bellissime di Yoshiwara, il quartiere dei piaceri di Edo, vecchio nome di Tokyo, tutte coltissime e raffinatissime, ritratte nei momenti di intima naturalezza o di malinconica solitudine, mentre aspettano l’amante di turno. Ecco le immagini della natura elevata a soggetto d’arte, come gli animali e le piante, ritratti con un’attenzione che ricorda quella di un botanico o di un etologo. Ecco gli dèi del pantheon buddhista e shintoista, tutti sorridenti e lontani dalle passioni terrene, eppure così quotidiani nelle umane espressioni del viso.
La parte che più colpisce per la bellezza e la raffinatezza dei pezzi è la collezione Montgomery di tessuti giapponesi, tra cui si distinguono dei meravigliosi kimono sia maschili che femminili, noren (暖簾, tenda per porta) e maku (幕, sipario) dalle immagini naturali o simboliche, nobori (幟, stendardo) per celebrare eventi lieti come una nuova nascita. L’estrema attualità nella resa dei soggetti ritratti, le cui forme sono tracciate con linee flessuose, stende un ponte tra queste creazioni del Giappone dell’età d’oro e i manifesti di design dal 1955 ad oggi, la terza sezione della mostra.
Poi, dalla interpretazione della realtà con gli occhi degli artisti, si passa alla storia recente con il suo peso di dolore. La tragedia di Hiroshima e Nagasaki rivive nelle foto sconvolgenti dei pochi sopravvissuti che si aggirano nell’area liquefatta delle città fantasma dove è stata bloccata ogni forma di vita dalla bomba.
Ma ancora non possiamo lasciare Genova se prima non saliamo per la strada che porta in alto, al Museo Chiossone, tra gli alberi scuri della Villetta Di Negro. E tra le statue del Buddha nel museo, il nostro viaggio in Giappone finisce con uno sguardo fuori, verso il porto, dove un grande mercantile si perde nell’orizzonte, facendo rotta verso le terre del sole nascente.
Floriano Terrano
(Images courtesy of Palazzo Ducale Genova and
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